Lo sport: un maestro di vita

Lo sport è sempre stato la mia forza e il mio rifugio. Ero piccolissima quando ho cominciato. Nuoto, danza, basket, pallavolo, poi sono approdata in quella palestra che ha rappresentato per me una seconda casa. È stato un colpo di fulmine. La ginnastica ritmica è entrata nel mio cuore e ci è rimasta. È sempre stata il mio rifugio nei momenti di tristezza e di difficoltà. Quando entravo in palestra non esisteva nient'altro, prendevo il mio attrezzo e volteggiavo leggera come una farfalla.

La ginnastica ha forgiato il mio carattere e ha segnato la via che doveva prendere la mia vita. Non era solo un lavoro individuale ma anche e soprattutto di squadra. Allenamenti quotidiani di ore. Rinunce e sacrifici per raggiungere un obiettivo, perché solo a piccoli passi, cadendo e rialzandosi, si arriva alla meta.

Una vittoria o un buon risultato non erano cose scontate, dovevamo guadagnarcelo con mesi di duro allenamento e giocarcelo in pedana in minuto e mezzo. Questo mi ha insegnato che anche le altre cose della vita che si ottengono con il sacrificio e la perseveranza hanno un sapore diverso. È con le proprie forze che si assapora la vera vittoria.

Un altro valore molto importante che ho imparato trascorrendo tante ore in palestra è il rispetto per i compagni di squadra e per l'allenatore. La stima e la fiducia tra allenatore e atleti sono elementi fondamentali per poter costruire un rapporto solido e per raggiungere importanti traguardi. Se si decide di intraprendere un percorso bisogna affidarsi al proprio tecnico, alla sua esperienza e alle sue scelte che vengono prese per il bene dei suoi atleti, perché il coach gioisce e soffre con loro e per loro.

Altrettanto importante è il rispetto per l'avversario. Un vero atleta non deve dimenticare che la persona che abbiamo di fronte ha gli stessi nostri sogni, le nostre aspettative, si è allenato e ha sudato come noi e ha interesse a raggiungere degli obiettivi proprio come noi. "Non si arriva in alto superando gli altri ma superando se stessi", recita una celebre frase. Questo vuol dire che innanzitutto bisogna imparare a misurarsi con se stessi, migliorare la propria performance sconfiggendo le proprie paure e superando i propri limiti.

Lo sport, inoltre, mi ha dato una forma mentis precisa e rigorosa che mi consente di organizzare il tempo in modo tale da portare a termine tutti gli impegni. Questo mi è tornato molto utile nello studio. Dopo aver trascorso la giornata a scuola e in palestra, rientravo a casa, mi chiudevo nella mia camera e iniziavo la mia maratona sui libri che, spesso, durava anche fino a notte fonda. Non è mai stato un peso studiare così tardi perché, anche se ero stanca, la ginnastica mi dava la forza per andare avanti e non ci avrei mai rinunciato. Sapevo che tutti i sacrifici un giorno sarebbero stati ripagati. Ed è così. Oggi, che ho smesso di gareggiare, sono passata dall'altra parte della pedana. Sono diventata un'allenatrice e tutto ciò che ho imparato cerco di insegnarlo alle mie allieve con lo stesso amore e la stessa passione del primo giorno.


CLAUDIA COSTA 

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